Dir. san. dott. Jonata Zito
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Igiene e Profilassi

Pulizia del cavo orale

 

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Pulizia del cavo orale

L’igiene orale è la terapia base di ogni trattamento odontoiatrico, oltre che il primario e più importante mezzo di prevenzione per mantenere in salute la propria bocca.

Con “igiene orale e profilassi” si indicano tutta quella serie di manovre di pulizia del cavo orale atte a rimuovere correttamente ed efficacemente tutti i fattori in grado di determinare infiammazione gengivale e carie dentale.

Ablazione del tartaro

Il modo per togliere efficacemente il tartaro dai denti è sottoporsi a sedute di ablazione del tartaro o detartrasi, che consiste nell’eliminazione meccanica del tartaro sopragengivale e sottogengivale con appositi strumenti odontoiatrici.

Spesso, si parla di rimuovere il tartaro dai denti a casa o con metodi fai da te o con  rimedi naturali., Non è assolutamente possibile. 

Queste soluzioni sono da evitare perché potrebbero portare dei seri danni ai denti, o comunque non avrebbero alcun beneficio.

Nel caso in cui siano pazienti affetti da malattia Parodontale è opportuno sottoporsi alle sedute di detartrasi ripetute e scadenziate nel corso dell’anno, seguendo poi scrupolosamente le indicazioni dell’operatore.

Tartaro: cos’è, come si forma e in che modo si elimina

Il tartaro è la mineralizzazione della Placca batterica, una sorta di pellicola appiccicosa costituita da batteri, cellule morte e residui di cibo che si deposita sui denti. 

Se la placca non viene rimossa attraverso una corretta igiene orale quotidiana, inizia a calcificare e nell’arco di poco tempo si trasforma in tartaro, che è direttamente attaccato ai denti (di conseguenza è molto più complicato da rimuovere da soli rispetto alla placca batterica).La causa fondamentale della formazione del tartaro è rappresentata dalla cattiva o poco corretta igiene orale. 

La sua formazione sembra essere legata, in particolar modo, al tipo di regime alimentare che si segue: se questa è troppo acidificante, ricca di alimenti raffinati, zuccheri, grassi dannosi, la formazione del tartaro è inevitabile. Da considerare, poi, gli eccessi legati al fumo e al caffè.

Perché eliminare il tartaro?

Perché effettuare la pulizia dei denti dal dentista almeno una volta l’anno? Il tartaro è colonizzato dai batteri, i quali attaccano e distruggono gli elementi di sostegno del dente (parodonto). Per questo motivo bisogna assolutamente eliminarlo.

Il tartaro è un grande nemico della nostra bocca che può causare diverse malattie tra cui cariegengivite e parodontite. Quindi dobbiamo assolutamente contrastarlo. La migliore medicina per combatterlo è sicuramente la prevenzione attraverso una corretta igiene orale. Attraverso una buona igiene orale verranno rimossi i residui del cibo evitando l’accumulo di placca batterica e di conseguenza anche la formazione del tartaro.

I depositi di tartaro possono essere di due tipi: sopragengivale e sottogengivale. Il tartaro sopragengivale si presenta come delle piccole incrostazioni bianche o giallastre che ricoprono la superficie del dente e circondano l’orlo gengivale.

Il tartaro sottogengivale non può essere tenuto sotto controllo da soli ed è molto più pericoloso perché trovandosi al di sotto della gengiva non è visibile ad occhio nudo ed è tra le principali cause della formazione delle tasche gengivali e della parodontite. Il tartaro sottogengivale è molto spesso causa di alitosi.

Il colore del tartaro è variabile e va dal bianco giallo, al marrone fino ad arrivare al nero. Di solito la colorazione marrone del tartaro deriva dagli stessi pigmenti che macchiano i denti, come il tabacco, il caffè o il vino.

Il tartaro nero è quello sottogengivale e il suo colore dipende dall’ossidazione dell’emoglobina contenuta nel sangue perso a causa della gengivite che spesso accompagna i depositi di tartaro. Il tartaro diventa nero dopo diversi anni.

Sbiancamento dei denti

Lo sbiancamento dei denti è un processo che schiarisce le colorazioni dello smalto e della dentina. Il sistema prevede l’uso di una soluzione blanda contenuta in una mascherina che il paziente può portare sui denti (quando preferisce nell’arco della giornata), oppure che viene veicolata sul dente tramite supporti diversi, meno precisi e meno personalizzati, quali le “strisce sbiancanti”, le “penne sbiancanti” e altri sistemi simili.

Lo sbiancamento danneggia i denti?

Studi scientifici sono concordi nell’affermare che uno sbiancamento dentale, effettuato sotto controllo del dentista, non provoca danni permanenti né perdita di sostanza dentale.

Uno sbiancamento dei denti efficace e sicuro richiede una corretta diagnosi di problemi connessi alle decolorazioni o alle macchie dentali. Tale diagnosi può essere eseguita solo da un professionista, ovvero da un dentista o da un igienista dentale.

Quali sono le tecniche di sbiancamento dentale?

Esistono due approcci allo sbiancamento dentale:

  • Lo sbiancamento professionale in studio, che utilizza un gel applicato direttamente sui denti e dura da 30 minuti ad un’ora circa. Il trattamento può essere accelerato dalla foto-attivazione fatta con lampade a led o apparecchiature laser.
  • Lo sbiancamento professionale domiciliare, che utilizza un gel ad una concentrazione più bassa di H2O2 rispetto allo sbiancamento professionale in studio. Il gel viene applicato sui denti tramite mascherine prodotte su misura, indossate durante la notte per almeno 2 settimane
Lo sbiancamento funziona?

Nella stragrande maggioranza dei casi, lo sbiancamento dentale funziona perfettamente; tuttavia l’esito di una procedura di sbiancamento è influenzato dal tipo di macchie, dal colore iniziale del dente e dall’età del paziente. Denti con macchie da tetraciclina e denti devitalizzati non possono essere sbiancati in modo efficiente con concentrazioni di H2O2 inferiori al 6% e possono richiedere più sedute di trattamento. Decolorazioni di origine inorganica (ad es. macchie grigiastre a seguito di rilascio del metallo da otturazioni in amalgama) non reagiscono allo sbiancamento.

Lo sbiancamento non può cambiare il colore dei materiali usati per restauri e protesi (compositi, resine, ceramiche, etc.).

In caso siano presenti delle calcificazioni (macchie bianche) nella struttura del dente, il processo di sbiancamento può renderle ancora più evidenti.

Soffri di alcuni di questi sintomi o ne hai il sospetto?

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